Trento, 25 maggio 2004
BOATO: «UN ERRORE NON GOVERNARE POLITICAMENTE LA VICENDA A22»
Intervista a Marco Boato
del Corriere del Trentino di martedì 25 maggio 2004
Alla vigilia del ballottaggio il monito di Marco Boato, deputato e segretario politico dei Verdi, era suonato sinistro: «È irresponsabile aprire una crisi politica alla vigilia delle elezioni». E puntuale è arrivata la batosta per il centrosinistra. Adesso il deputato sottolinea: «È un segnale politico negativo che non va sottovalutato. È necessario aprire una riflessione critica in tutta la coalizione, non solo a livello locale, ma anche sul piano provinciale».
Onorevole Boato, una sconfitta che suona un campanello d’allarme per l’Intesa. È d’accordo?
«Senza dubbio e sarebbe oltretutto irresponsabile e miope ridurre alla dimensione locale le cause di questa sconfitta. D’altronde l’allarme era già suonato con il responso di Nago Torbole. Fra i motivi di questa battuta d’arreso vedo le divisioni interne alla Margherita, l’incoerenza del Patt, alcuni segni di debolezza della sinistra e l’assenza di condivisone all’interno della coalizione».
Il centrosinistra è arrivato al voto dopo una settimana di polemiche. Pesa lo scontro su A22.
«In questo passaggio è stata fatta confusione. Anch’io ritengo inopportuna l’indicazione di Tarcisio Grandi alla vicepresidenza di A22. Però l’inopportunità non è di carattere morale ma bensì politica e di competenze. È stato un grave errore non governare politicamente questa vicenda che ascritto a Margherita e sinistra. Quando non c’è gioco di squadra, è evidente che i conflitti si esasperano».
La sinistra lamenta uno squilibrio nei rapporti di forza. Concorda?
«Fin dalla passata legislatura proponemmo alla sinistra di istituire un rapporto di consultazione reciproca. E la nostra proposta fu sempre rigettata. Questa ipotesi l’abbiamo avanzata nuovamente all’indomani della costituzione della Casa dei Trentini. Ed è nstata lasciata cadere. Però è ovvio che se si vuole creare un contrappeso reale occorre muoversi con più unità».
L’assessore Andreolli ha individuato il peccato originale di tutte queste tensioni nel passaggio sulle deleghe. Un vulnus ancora aperto?
«Il presidente Dellai è stato tanto lungimirante nell’includere nel governo tutte le forze politiche della sua coalizione, quanto miope nel sottrarre ai Verdi e alla sinistra le responsabilità su ambiente e urbanistica. In queste materie è stato imposto un monocolore e le sensibilità escluse innescano inevitabilmente tensioni che si radicalizzano invece di essere governate».
Quindi
«È necessario recuperare collegialità all’interno della giunta provinciale. Anche perché tutto ciò che viene sottratto al confronto riemerge attraverso canali extraistituzionali in modo dirompente».
Adesso il test delle Europee.
«La mancanza di collegialità rischia di riflettersi anche su questo voto. Come si fa ad apparire credibili agli elettori con u progetto unitario come “Uniti nell’Ulivo” se le due principali componenti sono in conflitto permanente?»
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